Il ricordo delle tue mani

Dio, è così tanto tempo
Che non scrivevo pensando a te
Certe volte avrei anche voluto, ma credimi
Il coraggio mi è rimasto nel cuore

T'avrei scritto soltanto banalità
Senza riuscire a tenerti per mano
Rimpicciolendo al ricordo dolcissimo
Del giorno assoluto in cui andammo lontano

Perché vedi esistono sguardi
Che non si possono dire con gli occhi
E ci sono silenzi talmente assordanti
Che in certe sere non li riesci a cantare

E le solitudini più profonde di un uomo
Affiorano appena sulle linee di un volto
E ci vuole tanto di quell'amore
Per capire che il tempo ci ha dato e ci ha tolto

Per capire che in fondo tutto è cambiato
E sono anch'io diventato banale
T'ho scritto canzoni che già ti aspettavo
Che se non scrivevo, in fondo, era uguale

Ma per comprendere un atto d'amore
Per non ritrovarsi a buttarlo via
Bisogna essere un poco poeti
Rifletti su questo anima mia

Ma cosa resta del nostro tempo?
Di tutti gli sforzi fatti per cambiare
Che cosa mi rimane delle tue mani?
Del nostro urgentissimo bisogno di amare

E gli occhi non erano che roghi immensi
Tu che credevi non avremmo mai spento
Poi tutto a un tratto la sola compagna
Rimase la strada ed un filo di vento

Trivia about the song Il ricordo delle tue mani by Daniel Rabiczko

When was the song “Il ricordo delle tue mani” released by Daniel Rabiczko?
The song Il ricordo delle tue mani was released in 2008, on the album “Occidente”.

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