Il Sosia

Fuori c'era un bel cortile
Poi le grandi scale
E c'era il vento
E gli alberi di mele

Si fece notte
E un uomo della mia statura e della mia presenza
Mi conduceva in un'insenatura
Che a un certo punto diventava la mia stanza

Lì c'era tutta la mia vita
Che per la prima volta mi si rivelava
E c'era un grande specchio
Che indifferente mi duplicava

L'uomo della mia statura e della mia presenza
Forse troppo familiare
Forse troppo somigliante
Mi stava accanto e non faceva niente

Mi giunse la sua voce
Che assomigliava un po' alla mia
Ormai era più ingrata e senza sfumature
Con certe fastidiose intonazioni
Che sento a volte nelle mie registrazioni

Ma più che altro
Mi spaventò il suo volto
Tremendamente uguale al mio
Non ebbi più alcun dubbio
Quell'uomo ero senz'altro io

E allora io mi vidi
Così brutto e scoperto
Che fui preso dal terrore
E mi scoppiava il cuore
Come fosse un infarto

E lui rideva
E poi sputava l'aria
Con una calcolata cattiveria
E quella smorfia era la mia copia speculare
Così imbruttita e repellente
Da fare orrore

Odio il tuo viso che è la mia caricatura
Odio la tua voce che è la mia scimmiottatura
Odio l'arroganza della tua idiozia
Odio la tua stupida parola che è la mia

Ma lui restava immobile a guardare
Poi prese a parlare esageratamente adagio
Mi disse che era logico e normale
Che in quella notte di casuale sortilegio
Aveva avuto il privilegio
Di conoscere il male

Fuori non c'era più il cortile
Né le grandi scale
E nemmeno il vento
Né gli alberi di mele

Era come un sogno che svapora
Che quando lo racconti
Non riesci neanche a ricordarti

Fuori mi aspettavano altri sogni
Altri infarti

Trivia about the song Il Sosia by Giorgio Gaber

When was the song “Il Sosia” released by Giorgio Gaber?
The song Il Sosia was released in 1981, on the album “Anni affollati”.

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