La Gente È Di Piú
Un figlio quasi inerte
Con una madre quasi suora o meglio ancora
Con un padre affascinante e forte
Un figlio di famiglia media cresce quasi normale
Per recitar la solita commedia dell'amor filiale
È facile pensare
Che nella prima adolescenza la sua esistenza
Fosse beata e abbandonata a quella suora da baciare
Più tardi solo i padri son perfetti sono i nostri dèi
E come accade a tutti voleva esser come lui
Ma non è dell'infanzia che si vuol parlare
Ma piuttosto del cuore
Di quei turbamenti segreti che non sai decifrare
La gente è di più, la gente è di più
Un figlio che sta male
Un figlio già cresciuto e insofferente ad ascoltare
Un padre intollerante e sempre più banale
Un figlio che ascolta sua madre, i suoi soliti pianti
E poi la notte sotto le lenzuola i suoi baci sgomenti
Sarà un malessere vitale
O la natura che reagisce, pian piano cresce
Un odio di pensiero e al tempo stesso viscerale
Un odio per il padre, un insensato furore così antico e forte
Che a tratti vorrebbe addirittura la sua morte
Ma non è della rabbia che si vuol parlare
Ma piuttosto del cuore
Di quelle emozioni insensate che non sai contenere
La gente, la gente, la gente è di più
La gente, la gente, la gente è di più
Un figlio ormai lontano
Un uomo adulto che ha di fronte il suo presente
Un ritorno in famiglia, un sentimento strano
Un uomo di coscienza media, come un fatto normale
Va a recitar la solita commedia dell'amor filiale
L'esagerata indignazione
L'insofferenza e la fatica di una vita
Poi d'un tratto trovarseli vecchi, che sensazione
Un attimo per farsi perdonare e per dirsi addio
Con i capelli bianchi e la dolcezza dell'oblio
Ma non è dalla morte che vi suol parlare
Ma piuttosto del cuore
Di quell'accattone di affetto così lento a capire
La gente, la gente, la gente è di più
La gente, la gente, la gente è di più
La gente, la gente è di più
La gente, la gente è di più