La natura (prosa)

Giorgio Gaber

Un tuff- flosh
Un tuff- flosh
Basta

La natura è la vita
L'ha detto Russo
La natura è la misura dell'uomo
L'ha detto Shopenauer
La natura fa schifo
L'ho detto io

Odio il sedano, diffido del cespuglio
Basta è ora di dirlo, la natura è una cosa insopportabile
E anche quando è addomesticata
Come nei parchi che è già meglio
Da pur sempre una specie naturale angoscia, al vero cittadino
A loro no
Eppure sono di città eh, vanno lì
Un tuff- flosh
Un tuffo, di testa
Sì perché è un po' di testa
E giù che rotolano tra i carciofi
Strisciano tra le foglie nudi invischiati che sembrano lombrichi
I giornalisti e gli artisti poi sono il massimo
Quelli di città si intende, come vedono un po' di verde
Un tuff- flosh

E anche quando te ne stai tranquillo
A Milano, lontano dal pericolo
C'è sempre in agguato, il cibo genuino
Drin, il solito cretino, andiamo tutti a cena alle "Vecchie querce"
Maledizione, ce ne sono rimaste due al Forlanini, tra i campi
Non c'è cosa più finta del cibo genuino
Che anche quando è servito nei modi più rispettosi
Da pur sempre al vero cittadino, un senso di incivile

Mio nonno, era generale ai tempi dell'Africa orientale italiana
L'Africa è piena di natura, bella, c'è chi ci va
Bella senz'acqua, non importa chi ama la natura
Ama tutto della natura, anche il deserto, bello grande
Mio nonno, ha ammazzato qualche migliaio di indigeni, tum tum
Amava molto la natura
Gli piacevano le serre i roseti, i geranei
Non c'è nessuno a cui piacciono i fiori, come ai generali
Sì sa
Un tuff-

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