Debito - La volta che non ci siamo restituiti gli sguardi

Sebastiano Mignosa

Prendo le redini della storia degli uomini
Che nascono indebitati fino al collo
E dei loro colletti bianchi che s'ingialliscono
Come le mie dita di freddo blu Winston. Scrivo
Di una città invisibile come la mia faccia e fragile
Come noi, come i tuoi occhi presi in prestito
Alla solitudine. Dubito e scrivo cantilene
Per la voglia di rime dette male e la maledetta
Voglia di rimanere vivo e se Nessuno ascolta
Butterò semi al vento così magari fiorirà il cielo
Come in Dillo un'altra volta, Primo
Le emozioni giacevano comode nelle tasche vuote
Dei sentimenti che vestivano salopette sporche
Della paura di non valerne la pena. Ancora
Tornavano di moda come le ronde nere
Nei paesini di provincia e spogliavano
Ciò che rimaneva di noi per abbottonarsi
Sopra a vestiti paranoie. Tu, come altre, sparivi
Tra parole e scuse al miele e rimanevo solo a sfogliare
Un altro cielo dépliant di opinioni su come sarà il tempo
Domani. Tiravo, come al solito, il filo della tenda
Dalla parte sbagliata
Dalla parte sbagliata crollavano promontori di promesse
Artificiali sui cadaveri delle vostre storie d'amore
Marce, sulle bugie di tutte queste banche di sangue
Sui vostri cuori presi a rate e sui loro vuoti emotivi
Da riempire il venerdì sera, sulle voragini da lexotan
Sui frantoi di questa sanità pubblica. Crollavano lenti
Su questi sentimentifici ai metalli pesanti, a ritmo
Di minuti di silenzio nero su un'altra cattedrale sorda
Sulle omelie dal rumore bianco bara, su un'altra infanzia
Che paga le vostre rate in mora!
Scrivo di un silenzio reduce da un senso di colpa
Che non lascia perdere, l'ego si lascia vivere
In quarantena appeso al filo della rabbia, macchia
Di sete le camicie bianche se non guardi bene
E fa stalattiti satellite delle lacrime di un salice
E pozzanghere calme del mio sguardo incerto bora verde
Dal mio posto qualunque accarezzo la fronte a un altro
Giorno che non mi conosce ancora e se la vita è un debito
La mia poesia è la mora. Vorrei un tramonto di mercurio
Che si schiantasse subito e lucido, grigio e definitivo
Anche su di noi che continuiamo a prenderci in giro
Quando mi chiedi come faccia tutto questo perdere
A lasciarti sempre qualcosa, io ti rispondo con le mie tasche
Vuote. So che mi lascerai ancora e ancora e ancora e ancora

Trivia about the song Debito - La volta che non ci siamo restituiti gli sguardi by Mora

Who composed the song “Debito - La volta che non ci siamo restituiti gli sguardi” by Mora?
The song “Debito - La volta che non ci siamo restituiti gli sguardi” by Mora was composed by Sebastiano Mignosa.

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