Millennials

Sebastiano Paparella, Stefano Iuliano

Io non cerco alcuna compassione
Comprensione tua non so che farci
Piango tanto quanto i grandi laghi
Guido navi e vani tempi storti
Sulla testa piovono saette
E ho solo uno scudo di cartone
Ti do scorci del campo che vango
Fiori di merda in un prato di fango

Come? Non le senti le grida
Generazione suicida
Canto il disincanto di tua figlia
Creperà osservando una clessidra
Leggo il futuro e so già com'è che si finirà
Ci scanneremo per l'ultima fetta rimasta e tu ne hai già mangiata metà
Guarda quanti cazzo siamo
La pillolina al mattino sennò non ci alziamo
Dal bel castello di sogni sul quale dormiamo
Ci stanno almeno un milione di Salvo che dal Meridione a Milano
Perché int'o rione non ci sta futuro
Scusate possiamo? Veniam da lontano
Quanti bei soldi fai, col futuro sicuro che io avrò mai
Ma quale apporto dai?
Che ci tagliate le braccia come i rami dei bonsai, ma se lo dico guai
Rispondi tu vuoi la paghetta, la tetta di mamma
La strada spianata, la vita perfetta (ma vaffanculo)
Solo capelli bianchi
Negli show televisivi nessuno c'ha meno di quarant'anni
Se sei un esordiente mettiti in fila ce n'è almeno per quarant'anni
Cazzo mi parli di etica che sei cresciuto nell'epoca
In cui terza media era come una laurea, lavoro sicuro, la casa pagata dalla banca elvetica

Cosa racconterò a mio figlio? Che gli lascio se non ho niente?
Non posso permettermi neanche uno straccio di consiglio

Cosa racconterò a mio figlio? Che gli lascio se non ho niente?

La nostra vita è una battaglia persa, scorda il tempo delle vacche grasse
Bacia la mano che ti farà dono di devastazione, di debiti e tasse
Senti il dolore che incontra, la rabbia che monta ed esplode dalle nostre casse
Resta a casa se non vuoi problemi: è iniziata la lotta di classe
Siamo i più colti e pure i più giovani nella storia delle generazioni
Figli abbandonati lasciati in attesa fuori dalle sale delle istituzioni
Dopo le balle sul mondo perfetto, dopo vent'anni di disillusioni
Ci siamo svegliati da un coma profondo e ne abbiamo pieni i coglioni
Guardami in faccia quando mi accusi di essere un cazzo di vittimista
Quando mi snoccioli le meraviglie del mondo di favole neoliberista
Un sistema scolastico che ti riduce ad un numero ed una qualifica
Una vita di precariato e un lavoro di merda che non ti gratifica
È proprio così che funziona, a qualcuno va sempre peggio
Qualcuno che perde il posto e finisce a raccogliere spiccioli in un parcheggio
Questo è il futuro che ci si prospetta, spolpati come scheletri al sole
Finché la fame non scatenerà il vento violento di rivoluzione

Dopo le balle sul mondo perfetto
Dopo vent'anni di disillusioni
Ci siamo svegliati da un coma profondo
E ne abbiamo pieni i coglioni
Dopo le balle sul mondo perfetto
Dopo vent'anni di disillusioni
Ci siamo svegliati da un coma profondo
E ne abbiamo pieni i coglioni

Trivia about the song Millennials by Nemo

Who composed the song “Millennials” by Nemo?
The song “Millennials” by Nemo was composed by Sebastiano Paparella, Stefano Iuliano.

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