Fantasie di un matto

Giulia Barbieri

Non volevo camminare
Tutta sola per la strada
E non avevo voglia di vedere posti in cui ero già passata
Non volevo canticchiare
Le solite canzoncine
Però non so fischiare e non so come amare questo silenzio che uccide
Volevo partire dalla stazione
Senza soldi pe' il biglietto
Fregarmene del controllore
Ma era troppo tardi, un altro treno perso
Chissà con che destinazione
Ho dato orgoglio alla ragione
Seduta su del marmo freddo e un tizio butta un euro nel cappello
Avrei voluto odiare più persone
E amare e un po' di meno
Se non avessi quel dolore su sta base adesso io starei in silenzio
Il battito del cuore
Non mi ha ancora tradito
Ma corre più veloce, più veloce ad ogni tiro

Lasciami
Questa notte da sola con me
Ho bisogno di tempo per mettere a posto tutto ciò che sento, tutto ciò che sento
Ora lasciami
Vai via ma non troppo lontano
Che se dopo ho voglia poi ci rincontriamo
Ora lasciami sola che amo
Piangere invano

E dimmi per favore cosa avrei sbagliato
Un calcio di rigore, o quel bacio rubato
Un mazzo di mimose dopo l'otto marzo
Vicine alle morte ferme sul terrazzo
E voglio che mi guardi con quell'euforia di maggio
Quando
Il sole cala un po' più tardi
E c'è il tuo pezzo preferito al ballo
Non volevo camminare
Tutta sola per la strada
Ma l'ho fatto, un po' per sbaglio e nei suoi vicoli mi sono ritrovata
Non volevo canticchiare
Però tu hai detto che lo amavi tanto
Quando la mia voce dava forma
Alle più belle fantasie di un matto
Tipo chissà dove vanno le nuvole subito dopo aver sporcato il cielo
Quando corrono via tra le favole, quando fanno a staffetta col vento
Chissà se dietro le montagne si trova il loro open bar all'aperto
E lasciano tutta la scena alle stelle mentre loro ballano un po' fuori tempo

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