I Figli

Leonardo Fortunati

Padre perdonaci
Per il vuoto arrancare
Delle nostre esistenze
O di quel che rimane
Di utopie patite
Nascoste nel seno
Di languidi sogni
Nello spazio terreno

Dorato era il disco
Del ritratto umano
Con graffi sul viso
Racconta chi siamo
Dorato era il disco
Nel vuoto piangeva
Di un misero tempo
E una strana

Padre perdonaci
Gli sputi voraci
Con occhi increduli
E cuori incapaci
Di alzare lo sguardo
A chieder pietà
A noi figli stanchi
Chi ci salverà

Dorato era il disco
Del ritratto umano
Con graffi sul viso
Racconta chi siamo
Dorato era il disco
Nel vuoto piangeva
Di un misero tempo
E una strana

Dorato era il disco
Del ritratto umano
Con graffi sul viso
Racconta chi siamo
Dorato era il disco
Nel vuoto piangeva
Di un misero tempo
E una strana
Preghiera

Si narra che un giorno
Degli uomini di scienza
Decisero di raccoglierò in un sol disco
L’intera terrestre esistenza
Questo strano oggetto
Tra le stelle in volo lontano
Doveva descrivere appieno
L’essenza del mondo umano
Senza cenni di tristezza amori e dolori
Né tantomeno luce o colori
Ma cosa volete che ne sappia
Un tal misero oggetto
Di quel che agli uomini
Brucia nel petto

Uomini dello spazio
E del tempo futuro
Non fidatevi di quel disco
Ci vorrebbe molto di più
Ve l’assicuro

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